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Festa della donna: simbolo di una lunga lotta

1) La donna all'epoca fascista

Dopo le leggi fasciste del 1926,un nuovo codice penale fu publicato nel 1930. Questo codice aggravò i diritti della donna perchè tutti i reati come l'adulterio feminile, l'aborto, o l'utilizzazione di mezzi di contraccezioni diventarono dei crimini contro lo Stato.                                                                                                                                                                                                                  Ciononostante due donne femministe (Olga Modigliani et Margherita Sarfati) sono state delle consigliere segrete per Mussolini. E anche se tutte le due rifiutavano il femminismo classico mirando all' uguaglianza dei sessi il salario feminile nelle imprese raggiunse al minimo 50% del salario maschile. Di più, Margherita Safari fondò un'associazione nazionale per che la cultura ufficiale sia feminile. Ma quest' associazione tutte come gli altri non- fasciste fu vietata e molte donne esasperate abandonarono la lotta e il tasso di suicidio aumentò tra gli anni 1926 e 1929. A partire degli anni 1935, il partito si aprì piùlargamente alle donne. E le actività furono l'indottrinamento e la ginnastica. Difronte a quell' aumento di effetivi, Mussolini proposé una certa autonomia nei movimenti fascisti feminili diretti dalle donne. Ma cio fu rifuitate dal re Vittorio Emmanuale III.
A quest' epoca fascista, le donne furono anche vittime della chiesa perchè il concordato che faceva del cattolicesimo la religione ufficiale dell'Italia fece dell'unico matrimonio religioso un matrimonio civile. Il matrimonio cattolico tutto come il civile non può essere sciolto ma annullato dai tribunali ecclesiastici. Dunque un matrimonio religioso annulato fece perdere alla donna tutti suoi diritti di sposa ( le abitazioni ed i beni comuni, e il diritto alla pensione all'assegno alimentare...).

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